Accessibilità entro giugno 2025: facciamo chiarezza
Con l’avvicinarsi della scadenza del 28 giugno 2025, molte organizzazioni si chiedono come affrontare l’accessibilità digitale. Ecco le risposte alle domande più frequenti per chiarire le normative europee e italiane.
È obbligatorio l’adeguamento?
Sì, l’adeguamento è obbligatorio. In Italia, la Legge Stanca 4/2004 e la direttiva europea Web Accessibility Act (EAA) impongono il rispetto dei requisiti di accessibilità per siti web e applicazioni mobili delle pubbliche amministrazioni, nonché per soggetti privati che offrono servizi di pubblico interesse.
I prodotti e servizi digitali devono essere conformi allo standard EN 301 549, che definisce i requisiti tecnici di accessibilità in linea con le WCAG 2.2. Inoltre, le normative antidiscriminazione (D.Lgs. 216/2003 e Legge 67/2006) rafforzano l’obbligo di garantire l’accesso equo per le persone con disabilità, promuovendo misure di inclusione e prevenendo qualsiasi forma di esclusione digitale.
Chi si deve adeguare?
Pubbliche amministrazioni
Privati che offrono servizi essenziali
Privati soggetti all’EAA (dal 2025): e-commerce, software, dispositivi digitali, terminali di pagamento, app di comunicazione e piattaforme streaming.
Le esclusioni dalla normativa sono pochissime, poiché in Italia l’accessibilità digitale è rafforzata anche dalle leggi antidiscriminazione (D.Lgs. 216/2003 e Legge 67/2006), che obbligano tutti a garantire pari opportunità e inclusione per le persone con disabilità.
Le organizzazioni di dimensioni più piccole possono richiedere l’esenzione da alcuni requisiti EAA se implementano le funzionalità accessibili possibili e valutano il rapporto costi/benefici, senza giustificare l’esenzione per mancanza di priorità o competenze. Devono comunque redigere e mantenere aggiornata la dichiarazione di accessibilità. Le microimprese (≤10 dipendenti) e le PMI possono essere soggette a controlli ridotti.
Ci sono prodotti/servizi digitali esclusi dall’acc. act e non coperti da altre normative?
No, perché rientrano nella normativa EN 301 549 e le direttive contro le discriminazioni (Decreto Legislativo 216/2003 e la Legge 67/2006).
Quali sono gli step per adeguarsi?
Per adeguarsi, è necessario pubblicare una Dichiarazione di Accessibilità, un documento che descrive lo stato di accessibilità di un sito web o app mobile, includendo un elenco degli elementi non accessibili e le modalità di contatto per segnalare difficoltà di utilizzo da parte di utenti con disabilità.
Successivamente la dichiarazione deve essere aggiornata annualmente entro il 23 settembre di ogni anno.
Questi requisiti si basano sulla Legge Stanca 4/2004 e sulla direttiva europea Web Accessibility Act (EAA), che impongono l’adozione di misure per garantire l’accessibilità digitale.
Chi coinvolge l’accessibilità digitale?
L'accessibilità digitale coinvolge vari ambiti:
Design: interfacce intuitive e accessibili
Development: implementazione tecnica conforme agli standard
Contenuti: testi e media fruibili a ogni tipo di utente
Quando è meglio approcciare l’accessibilità digitale?
È fondamentale progettare tenendo in mente l'accessibilità fin dall'inizio, adottando un approccio "by design" piuttosto che "a posteriori". Questo consente di implementare soluzioni accessibili sin da subito, evitando esclusioni nella progettazione e riducendo i costi aggiuntivi per eventuali modifiche future.
Come posso approfondire?
Alcune linee guida da tenere in considerazione per una progettazione accessibile:
Consultare Design System accessibili e testati come il Design System di Designers Italia